martedì 30 giugno 2009

Poesia

Si parlava, su un blog che ogni tanto seguo, se non altro per sapere se qualcuno sta parlando male di me o delle persone a cui voglio bene (e di solito è così), dicevo, si parlava di sincerità. Non la canzone di Arisa, per l'amor del cielo, sincerità dei politici.
Seguo il consiglio del moderatore del blog e sposto qui la questione, visto che lo spazio serve per ben altri discorsi (credo si stiano tutt'ora insultando per quanto riguarda gli attacchi personali da parte di anonimi, ovviamente in maniera anonima).
Ovviamente, visto che qui "gioco in casa", apro con una poe mia. Giusto per mettere bene in chiaro che non penso siano solo determinate categorie, a "contare delle balle" (o fandonie, o sciocchezzuole, o come preferite). Solo che se lo si fa in una poesia poco male, se lo si fa come politico non è una cosa simpatica.
Con questo non voglio insinuare che qualcuno abbia effettivamente raccontato fandonie (o balle, o sciocchezzuole etc.), semplicemente un po' il dubbio ce l'ho. Nel senso che non ho la certezza del contrario.
Opinione personale, la mia, e pertanto opinabile.
Ancora una cosa: il titolo della poesia, nella mia migliore tradizione di originalità riguardo ai titoli delle mie poe, è "Poesia". Pronti? Via!

POESIA

Non credere a quel che ti dice un poeta,
è uno che traffica con le parole, le fa roteare,
le sa mettere come è più comodo a lui
Non credere a quel che ti dice un poeta,
è uno che traccia dei segni su un foglio
che tra mille anni nessuno saprà decifrare
Non credere a quel che ti dice un poeta,
da uno che parla mettendo le rime
non puoi aspettarti niente di buono
Non credere a quel che ti dice un poeta,
a chi per dire la verità
tante volte anzi sempre è disposto a mentire
Non credere a quel che ti dice un poeta,
è uno che legge la roba di altri poeti
e spesso ne conosce qualcuno
Non credere a quel che ti dice un poeta,
è sempre distratto, mentre ti bacia
sta pensando alla rima baciata
Non credere a quel che ti dice un poeta,
è un venditore
che ti vende quello che hai già, però più ritmato
Non credere a quel che ti dice un poeta,
a uno che trova poetico
scoprirti che piangi
Non credere a quel che ti dice un poeta,
a uno che bara con gli aggettivi,
che lascia
le frasi a metà, che dimentica i punti
Non credere a quel che ti dice un poeta,
non dice per te ma per i lettori
Non credere a quel che ti dice un poeta,
è uno che ha letto un milione di libri e nella sua testa
sa già come vuole che vada a finire
Non credere a quel che ti dice un poeta,
è uno che alle letture di poesia
quel che prova per te te lo sbatte
sul muso davanti a 50 persone
Non credere a quel che ti dice un poeta,
probabilmente per mantenersi farà il cameriere o l'operaio turnista
Non credere a quel che ti dice un poeta,
a uno che si fa la tana
in un castello di carte
Non credere a quel che ti dice un poeta,
è uno che cerca il lato poetico
negli incidenti stradali
Non credere a quel che ti dice un poeta,
adesso capisci
perché non ti scrivo poesie?
Non credere a quel che ti dice un poeta,
puoi crederci
a quel che ti dico.

6 commenti:

  1. Il senso del mio post era questo, il famoso servizio di Primocanale è solo un esempio di come certi (dei tuoi, Nic, se non tu stesso) hanno gestito determinate situazioni (imbarazzanti, per l'amor del cielo, ma reali): facendo finta di niente, o rispondendo in maniera molto "poetica". Sempre a livello di mie impressioni, ovviamente.

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  2. Mah, insomma... riguardo alle "determinate" situazioni e alle "indeterminate" posizioni, io considero opinabile perfino parlare di opinioni. Dal momento che il video l'abbiamo trovato Sonia ed io, il resto della storia la conosciamo. Per noi è certezza. L'abbiamo diffuso, è vero, ma se l'abbiamo fatto è stato per mostrare a tutti cosa era stato detto e fino a che punti ci si poteva spingere.

    "Poesia" è tra le tue migliori... a tratti è toccante, a tratti strappa un sorriso malinconico. Un po' un ritratto che mi sento addosso...

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  3. Occhenonmisonofirmatourkalamalora!

    Ce

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