venerdì 26 novembre 2010

Berlusconismo e senso dell'umorismo


Secondo me quelli che votano il Berlusca non hanno il senso dell'umorismo.
Non solo perché votano il Berlusca nonostante le barzellette. E nonostante un sacco di altre cose (che però non implicano direttamente la mancanza del senso dell'umorismo, quanto la mancanza del senso del ridicolo).
E' capitato circa un anno fa, si parlava tra gente seduti fuori dal bar e si è entrati nel fatidico argomento "Cosa Farei Io Con Un Milione Di Euri".
Mi volto verso questo famoso (almeno dalle mie parti) Berlusconiano, persona affatto stupida, anzi, e gli faccio "Io salirei in ufficio sopra la fabbrica dove lavoro e direi al titolare: alzati che adesso mi siedo io".
Quello mi guarda con fare commiserante e mi fa "Non ti basta mica un milione di euro per comprare la fabbrica" "La fabbrica no ma la poltrona del suo ufficio sì".
Non ha riso.
Certo come battuta non è un granché, ma da uno la cui canzone preferita è l'inno del PDL almeno una ghignata me l'aspettavo. Un sorriso. Invece niente.
Sarà che non l'ha capita?

domenica 7 novembre 2010

Aggiornamento sulla situazione

Lo so, lo so, è un sacco che non scrivo più nulla su questo blog.
E non è una buona scusa il fatto che abbia avuto un sacco di cose da fare, anche perché avendone avute così tante non è che sia riuscito a concludere poi moltissimo.
Comunque c'è a mezzo la questione dell'Acqua Pubblica (e della richiesta di referendum per la quale abbiamo raccolto più di 400 firme solo a Mallare, che fa 1200 abitanti).
Poi ci sono state due premiazioni (a S. Germano Vercellese, dove ho vinto una targa in vetro di Murano fabbricata probabilmente ad Altare ma comunque molto bella) e ieri a Firenze (dove non ho vinto nulla ma è stata una bella cerimonia).
E sono finito su qualche antologia di poesia (Giuseppe Longhi, Ioracconto,E' solo poesia).
Ed altro ancora a cui ricomincio a lavorare ora, finito di scrivere questa specie di aggiornamento sulla situazione.

giovedì 2 settembre 2010

Tre cose sulla caccia

Mi sembra di aver capito che in liguria la stagione di caccia al cinghiale riapra dal 19 settembre, son mica tanto sicuro però.
Comunque seguendo il link qui sotto oppure quello a lato si può scaricare una mia micro-silloge di poesia sull'argomento.

martedì 31 agosto 2010

Che risate...


Ormai agosto è finito, quindi è quasi finita l'estate. Va da sé che tra poco più di tre mesi sarà inverno e con l'inverno arriverà come tutti gli anni il cinepanettone con Boldi e De Sica.
Io a vedere il cinepanettone natalizio non ci vado perché ho paura.
Ho paura di trovarmi seduto vicino a qualcuno a cui piace la comicità di Boldi. Un pensiero che mette i brividi.
De Sica invece mi piace, è un grande attore, sono anni che finge di saper recitare e nessuno si è ancora accorto che in realtà fa sempre lo stesso personaggio: un'imitazione mediocre, in romanesco, di Totò in "Risate di gioia".
Una volta ne ho visto uno in televisione, di cinepanettone, uno vecchio, credo fosse "Natale a Poggibonsi" o qualcosa del genere. Ho riso tutto il tempo. Pensando che qualcuno aveva pagato il biglietto del cinema per vedere quella roba. Da sbellicarsi.
Poi mi viene da pensare che film del genere prendono (o almeno fino a ieri prendevano) il sussidio dallo Stato (e quindi da noi) per il cinema.
E non rido più.

giovedì 22 luglio 2010

Apro una parentesi...


Tutto confermato per la serata "Metti una sera... a lume di candela". Stessa data (29 luglio) stesso posto (Centro Culturale M. Moreno a Mallare (quante "M" in questo nome)) stessa ora (le 21 (ritardatari (i soliti) permettendo (che poi il quarto d'ora accademico lo si concede a tutti))).
Nel frattempo è uscita notizia della serata su Savonanews (qui) , su Igv (qui) , su Facebook (qui) e su E-zine (non qui, bensì qui).
E detto tra parentesi: le candele non sono più 200 ma 199, ne ho provata una per vedere se funzionavano e per quanto tempo.

Rinnovo a tutti (e quattro) i lettori di questo blog l'invito a venire (non in quel senso lì, sporcaccioni) e passare una bella serata con noi.

lunedì 19 luglio 2010

Metti una sera... a lume di candela


Cinque poeti (o presunti tali), due musicisti (di quelli bravi, e pure buoni nel sopportare gentaglia come noi), duecento candele prese all'Ikea.
Ma soprattutto la voglia di passare una bella serata, niente di difficile. E niente di più difficile.
C'è da ringraziare il Centro Culturale, c'è da ringraziare tutti i partecipanti, c'è da ringraziare in anticipo il pubblico che vorrà intervenire. C'è pure da ringraziare i vicini, che la serata se la potranno seguire dalle finestre che danno sul giardino del Centro.
Ma soprattutto c'è da accendere le famose duecento candele di cui sopra (speriamo qualcuno si ricordi di portare i fiammiferi o al limite un buon accendino...).

Per ogni ulteriore informazione: 328.3525748 Cesare / 327.0579557 Francesco

giovedì 8 luglio 2010

I am the egg man We are the egg men I am the walrus


Non sono mai riuscito a capire, nonostante ci abbia passato sopra più di un paio di notti insonni, cosa intendesse dire John Lennon con quella frase "I am the egg man / We are the egg men / I am the walrus".
Probabilmente il vero significato di questi versi non lo ha mai capito neppure lui. Peccato non poterglielo chiedere di persona.
Ho provato a chiedere a Google, mi ha risposto di chiedere a Yahoo Answers. Un po' come certi genitori: "Mamma, posso andare al compleanno di Luca?" "Chiedi a tuo padre" "Pa', posso andare al compleanno di Luca?" "Chiedi a tua madre".
Una cosa che però so è chi conosceva il significato di queste arcane parole: i programmatori del videogioco "Sonic the Hedgehog" per Sega Mega Drive. Ve lo ricordate il mostro finale? si chiamava "Dr. Eggman", e manco a farlo apposta è uno walrus, un tricheco.
Il problema è che ora non so cosa significhi neppure questo.
Né cos'abbiano in comune una canzone del 1967 ed un videogioco del 1991.
Qualcuno potrebbe osservare che John Lennon qualche volta faceva uso di droghe.
Avete presente Sonic? Un riccio blu che corre più veloce del suono deve raccogliere anelli luccicanti che stanno sospesi per aria e sconfiggere un tricheco che si chiama "Dr. Eggman" dopo aver attraversato livelli che neanche Piranesi, pieni di granchi improbabili con gli occhi a palla e fiori che sputazzano palle di fuoco.
C'è il posto che anche i programmatori della Sega si facessero, magari più di qualche volta.

mercoledì 7 luglio 2010

Perdita d'aria


Ore 5:04 UTC
La continua e monotona ripetizione di uno stesso rumore di macchinari, di pistoni, di ruote dentate, di organismi rotanti e scivolanti, col tempo, diventa come una musica conosciuta e quasi non ci si fa più caso.
Proprio per questo qualsiasi nota stonata salta all'orecchio, ogni variazione dallo schema è percepita come le dita avvertono immediatamente un sassolino in una manciata di sabbia finissima.
Il rumore, il più spaventoso rumore che può capitare di sentire in una stazione spaziale sospesa nel vuoto del cielo: il sibilo sputacchiante di una perdita d'aria.
Per un astronauta significa quasi sicuramente la morte, non una morte gloriosa di battaglia o quella meno marziale ma altrettanto eroica che prende dopo una lunga lotta contro la malattia. E neppure la morte causata dalla malattia più incurabile di tutte, la vita stessa, quando si allunga talmente tanto da diventare sottile e disfarsi come le foglie a stagione finita.
La morte per vuoto è un'asfissia dolorosa e violenta: il corpo umano, fatto per sopportare costantemente il peso dell’atmosfera, improvvisamente si tende e si deforma, le tensioni tra gli organi interni non più bilanciate dalla pressione dilaniano la pelle, le costole sui spezzano verso l’esterno con una serie di schiocchi ripetuti, gli occhi scoppiano con due “plop” spargendo attorno sangue e parti di cervello e altra roba. Non si muore per soffocamento, nel vuoto dello spazio, non si muore per il freddo. Si muore perché si esplode.
Avverto il sibilare fatale, chiaro come uno squillo di tromba sul sottofondo di basso del macchinario ben regolato, ho un brivido.
Fortunatamente non mi trovo su una stazione spaziale ma in una segheria, ed il rumore che sento non è una letale perdita dello scafo ma un tubicino che porta aria compressa che si è rotto. Premo il pulsante per fermare il macchinario, chiudo la mandata dell'aria, inserisco come da indicazioni di sicurezza sul posto di lavoro il pulsante dell'emergenza, prendo dalla cassetta un cacciavite ed un nuovo tubetto.
Il mio collega, più giù lungo la linea, si accende una sigaretta. Non si potrebbe, fumare qui dentro, ma non dice niente nessuno eppoi stiamo attenti a spegnere bene il mozzicone.
La vita di un operaio non riserva particolari emozioni, ma per lo meno uno non rischia di esplodere spargendo attorno i propri organi interni. O di farsi bucare il cranio da un micrometeorite. O di bruciare nell’incendio di un serbatoio d’ossigeno compresso. O qualche altra morte orribile.
Certo rimane il pericolo di farse male sui macchinari, ma basta starci attenti.
Io sto molto attento, non voglio che qualcuno raccolga pezzi sanguinolenti di me in giro per lo stabilimento.
Neanche che fossi un astronauta.
Persino lo stipendio è niente di paragonabile.

venerdì 11 giugno 2010

Una storia un po' così


Resto in attesa di conoscere gli esiti di tutti quei concorsi di poesia a cui ho partecipato, nel frattempo ieri sera per ingannare l'attesa avevo voglia di vedermi un film, un bel film di samurai, ma non posso perché non ho la televisione (me ne sono liberato da quasi un anno, e devo dire che vivo meglio). Così me lo sono immaginato.
Praticamente, c'è questo tipo che fa un lavoro che non si capisce tanto bene, anche perché c'era la guerra (prima, adesso è finita) e ha dovuto smettere, poi si innamora. Ma lei non può innamorarsi sempre per la questione di prima, della guerra, e comunque fa la smorfiosa perché lei è di famiglia ricca e lui uno che non si capisce bene che lavoro faccia. Poi la guerra sta per ricominciare, lei intanto inizia quasi a calcolarselo, il protagonista, ma lui deve andare a fare la guerra. Lei si pente di aver fatto la smorfiosa, e decide di innamorarsi pure lei, ma suo padre li scopre e manda lui a fare la guerra e lei da certi parenti. C'è di nuovo la guerra, con un sacco di gente che muore, poi il soldato che sarebbe il protagonista attaccano con gli altri del suo esercito un palazzo e vincono e dentro il palazzo c'è la ragazza che lui era innamorato perché adesso ha un'altra, in pratica la famiglia di lei ha fatto tradimento e adesso sono nemici. Si riconoscono, lui la aiuta a scappare ma non vuole averci niente a che fare perché ha quest'altra, poi però si pente e tornano assieme. E la guerra finisce un'altra volta, credo. Questo non si capisce bene.
Bel film no? Ovviamente, non è quasi il caso di dirlo, tutto è ambientato nel Giappone del XV secolo.
Spero tanto si sbrighino a rispondermi da quei concorsi cui ho partecipato.

mercoledì 26 maggio 2010

ARIA DI FESTA - Festa di Primavera 2010


ARIA DI FESTA @ ERLI SPRING PARTY 2010

Erli è un paesino dell'entroterra albenganese, ci si arriva dopo una serie di tornanti e dopo aver passato quel piccolo gioiello che è Zuccarello. La frazione Borgo Bassi è un gruppo di case ammucchiate su uno spuntone a ridosso del fiume Neva, che scorre qualche centinaio di metri più in basso.
Qualche anno fa, non tanti che se ne sia persa la memoria ma abbastanza perché io avessi ancora da nascere, un gruppo di frikkettoni un po' bohemien un po' zingari arriva a questo angolo di case allora in rovina e, poco a poco ed approfittando dei prezzi bassi, se le compra ed inizia a ristrutturarsele e a lasciarci il segno della propria presenza.
Il risultato è il Villaggio come lo si può visitare oggi, pieno delle "casette" in terracotta di Nico e delle pitture realizzate a venti o più mani da chi è passato di lì.
Venerdì prossimo ci sarà Festa al Villaggio, come tutte le primavere ormai da qualche anno, dopo le edizioni dedicate all'Acqua, alla Terra e al Fuoco ora è la volta del Vento.
Ci saranno performance, musica, letture di poesia, jam session e soprattutto tanta voglia di festeggiare tutti assieme l'arrivo della bella stagione.
La mia idea per quest'anno sarà quella di "imbottigliare" quest'aria di festa, cosicché ognuno possa portarsene un pochino a casa con sé alla fine dei tre giorni, ovviamente l'aria è gratuita e quindi gratis (almeno quella, visto che già l'acqua ce la stanno facendo pagare cara).
Ovviamente se qualcuno volesse partecipare leggendo poesia, suonando, recitando o proponendo una sua performance è il benvenuto, basta che si porti l'occorrente e tanta fantasia.

Ecco il programma della tre giorni:

PROGRAMMA DI MASSIMA

- VENERDI’ 28 MAGGIO – SERA ORE 21:30 SU PER GIU’

Apriremo le danze con una “misteriosa” performance artistica di Marino “Ramingo” Giusti. Non abbiamo la più pallida idea di cosa Marino abbia in mente, per cui solo chi sarà presente potrà poi pronunciare la famosa frase: “Io c’ero quella volta che Marino ha fatto quella cosa misteriosa!”.

- SABATO 29 MAGGIO – POMERIGGIO 16:30 SALVO MERENDA LUNGA

Al centro del pomeriggio di festa faremo il reading “Parole al vento”, recital di poesia e prosa a tema libero. Diversi gli autori che hanno confermato l’adesione: Chiara Borghi, Adriana Caviglia, Carlo Molinaro, Cesare Oddera, Mirko Servetti e Francesco Vico. Altri faranno di tutto per esserci, per cui aspettatevi sorprese!

- SABATO 29 MAGGIO – SERA DALLE 20:30 FINO AD ESAURIMENTO ENERGIE

La grande notte del vento! Musica con i gruppi presenti, improvvisate jam session, performance a sorpresa, girandole e colpi di vento, scacciapensieri, la rosa dei venti, buon cibo, buon vino e ottima compagnia!

RICORDIAMO CHE SI ACCETTANO IDEE, ANCHE SUL MOMENTO! SE AVETE INTENZIONE DI PRESENTARE UNA VOSTRA PERFORMANCE, NON AVETE CHE DA VENIRE CON L’OCCORRENTE E FARCELO PRESENTE!

SIETE MUSICISTI E VOLETE SUONARE? SIETE AUTORI O APPASSIONATI E VOLETE PARTECIPARE ATTIVAMENTE AL READING? IMBRACCIATE STRUMENTI E LIBRI E VENITE! IL NOSTRO PALCO E’ APERTO!

CIBO E BEVANDE: La libera festa di primavera vive di ciò che ognuno di noi porta, per cui quello che chiediamo a chi partecipa è di portare qualcosa da mangiare e qualcosa da bere. Oltre a ciò, sul posto sarà in funzione il mitico “forno dei desperados” intento a sfornare pizza fino ad esaurimento stomaci!

Come e dove dormire:

Abbiamo attrezzato una zona tende, dove ci sistemeremo.

Come arrivare:

Da Albenga prendete la statale verso i monti, seguendo le indicazioni Garessio/Torino. Dopo qualche chilometro troverete sulla sinistra la deviazione per ERLI. Una volta giunti al paese, sempre sulla sinistra, troverete indicazione e deviazione per Loc. Borgo Bassi. Ci troverete là!

PRECISAZIONE: QUESTA E' UNA FESTA, NON UN RAVE-PARTY!
CLARIFICATION: THIS IS A PARTY, NOT A RAVE-PARTY

martedì 18 maggio 2010

Salone del Libro di Torino: nuovi acquisti


Sono stato domenica al Salone Internazionale del Libro a Torino.
Enorme, sterminata, troppo "commerciale" per i miei gusti (ogni quattro passi qualcuno che cercava di attirarti nel suo stand con omaggini o cose così).
Ho contato almeno cinque stand di lettori per e-book, sembra che questa sia la volta che si parte davvero con l'editoria digitale.
Tutta la parte dei videogiochi potevano evitarsela.
Gramellini era praticamente ovunque, non c'era un dibattito-conferenza-incontro a cui non partecipasse come relatore o semplice invitato.
Una radio svizzera trasmetteva musica di cantautori in diretta dal suo stand.
Tanto per cambiare ho preso un sacco di libri:
  • SCRIVERE ZEN Natalie Goldberg (Ubaldini Editore): un manuale di scrittura creativa interessante ed inutile come buona parte di questi manuali, però divertente.
  • CORRENDO CON LE FORBICI IN MANO Augusten Burroughs (Alet): malato, splendido.
  • E' PARTITA IVA Pier Mario Giovannone (Empirìa): poesia in forma di sedia e non solo, interessante.
  • FORMICHE STRAORDINARIE Laura Lilli (Empirìa): racconti in italiano e in inglese. Interessanti le illustrazioni, ben scritto.
  • INCERTE LATITUDINI Massimo Giannotta (Empirìa): questo l'ho preso a caso perchè c'era il 3x2 allo stand di Empirìa. Ma avrei forse fatto meglio a scegliere qualcosa d'altro. Poesia macchinosa, difficile, non di mio gusto.
  • SULLE STRADE DELL'ACQUA Francesco Comina (Il Margine): come dice il sottotitolo "Dramma in due atti e in quattro continenti". Un racconto teatrale sulle guerre dell'acqua.
  • TOILET ANNO UNO AA. VV. (80144 edizioni): il meglio del primo anno di Toilet, rivista di narrativa per "il momento del bisogno". Varietà, un poco di ingenuità letteraria, comunque interessante. E il tipo allo stand mi ha regalato una borsa di tela, il che li rende sicuramente benvoluti.
In più mi hanno letteralmente riempito di depliants, cataloghi, estratti di romanzi e romanzetti di prossima pubblicazione, fortunatamente sono riuscito ad evitare i feroci ragazzi della Mondadori che praticamente costringevano la gente a fare non so bene che tipo di tessera a furia di domande retoriche (come si fa a chiedere a qualcuno "le piace leggere?" al Salone del Libro?)

venerdì 7 maggio 2010

Nero su nero



Ok, io ho un collega che è un genio.
Sfortunatamente però oggi non c'era, al suo posto a fare da carrellista (quello che guida il muletto e ci sposta le cose da una parte all'altra del capannone) c'era un altro mio collega.
Nel rispetto della sua privacy non ne dirò né il nome né le iniziali, mi limiterò a far presente che vestito da marinaio potrebbe assomigliare parecchio a Capitan Findus, non il nuovo giovane ma il vecchio con la barbetta, quindi lo chiamerò così.
Capitan Findus a volte ha delle trovate meravigliose. Tipo questa mattina.
Prima di spostare una serie di fotocellule per modificare la regolazione di una macchina ha pensato bene di fare un segno sulla macchina stessa con un pennarello, per indicare esattamente dove si trovavano le fotocellule prima di spostarle e poterle quindi poi rimettere al loro posto in un attimo. Per fare questo, iniziativa senza dubbio lodevole, ha usato un pennarello indelebile nero.
E fin qui tutto bene, direte voi.
Solo che anche il metallo sul quale ha fatto i segni è nero.
Alla mia pacata osservazione "ma non si vede mica un cazzo nero su nero" è rimasto per un attimo interdetto & pensieroso e poi, come folgorato: "certo che si vede, si vede benissimo!".
E' risaputo che nero su nero è una combinazione di colori che spicca, infatti la nuova serie di segnaletica stradale ad alta visibilità di prossima adozione utilizzerà proprio questo abbinamento: figura nera su sfondo nero bordato di nero.
Nell'immagine che segue, tanto per mettere nero su nero, qualche esempio dei nuovi segnali stradali.



mercoledì 5 maggio 2010

Catene...


Giornata produttiva, messo apposto due poesie e tirato giù un racconto abbastanza orridamente demente da meritarsi questo doppio giro di avverbi.
Giusto per far felice A. togliendo dal primo posto nell'elenco dei post quello sull'Islanda, di seguito ripropongo una vecchia (settembre 2009, vecchia per modo di dire) Catena di S. Antonio che avevo iniziato allora. Chissà che fine ha fatto nel frattempo.

Attenzione, questo non è uno scherzo. E non è una di quelle solite Catene di S. Antonio. Detto questo, andiamo avanti.
Questo messaggio, che ti invito a leggere attentamente più e più volte eventualmente aiutandoti con un buon dizionario per le parole difficili (tipo "miastenia"), ti porterà fortuna se segui attentamente le istruzioni che seguono.
Questo messaggio circola su Internet dal maggio del 1954, non interrompere la catena!
Invia questo messaggio a trentatré persone (non necessariamente trentini, vanno bene anche di altre regioni o parti del mondo, ad eccezione di quelli di Pontelagoscuro, Fe, perché non puoi fidarti di quella gente che si fa chiamare "pontesani", a loro non lo mandare).
Dopo averlo mandato a questi 33 fortunati, il tutto entro 33 minuti, siediti lì e aspetta che ti arrivi la fortuna. Se sei già seduto va bene lo stesso, resta pure seduto. Oppure alzati e fai due passi. Ma ricordati di aspettare che ti arrivi la fortuna. Perché se mandi questo messaggio a trenta3 persone (non pontesani) ti porterà fortuna.
Altrimenti ti viene una sfiga che era meglio se non te lo mandavo proprio, questo messaggio.
Qualche esempio di fortuna che ti arriva se lo mandi o di sfiga ma sfiga proprio se non segui le semplici istruzioni.
Giacomo Cucchi ha spedito questo messaggio a 33 amici, si è seduto lì ed ha aspettato pazientemente la fortuna, dopo soli sette mesi hanno suonato alla porta, era la vicina preoccupata dall'odore di marcio del gatto che nel frattempo era morto, si sono innamorati e poi sposati (ma prima hanno seppellito il gatto).
John B. Bandini Jr ha spedito questo messaggio ed ha trovato un lavoro bellissimo, solo che poi lo hanno licenziato perché è venuto fuori che uno di quelli a cui l'aveva spedito stava a Pontelagoscuro.
Chang Li ha inviato questo messaggio ed ha vinto alla lotteria, così ha potuto realizzare il suo sogno di aprire una fabbrica di inscatolamento iguane.
Cheng Li, vicino di casa di Chang Li, ha detto che sono tutte cazzate ed ha inviato il messaggio solo a 32 destinatari, due settimane dopo è stato investito da un camion che trasportava iguana in scatola.
Se mandi questo messaggio avrai tanta fortuna, troverai l'amore della tua vita, la gente ti offrirà un buon lavoro, avrai successo con le donne (se sei un uomo), con gli uomini (se sei una donna), con i cocker spaniel (se ch'hai di quei gusti lì), il tuo treno non sarà mai in ritardo, avrai denti perfetti e la gente che ti vede penserà "che simpatica persona".
Ma se non lo mando a 30tré persone allora la sfiga si accanirà su di te come un avvoltoio su una carcassa di gazzella ormai in putrefazione che c'ha già i vermetti, perderai il lavoro o ne troverai solo di orridi tipo inseminatore artificiale di mucche, ti cadranno i capelli, se sei uno di quelli calvi sexy ti verranno le croste sopra alle orecchie, avrai reumatismi fortissimi alla semplice vista di un bicchiere d'acqua, l'alito che puzza di piedi, diventerai un'attrazione irresistibile per tutti i rompicoglioni, promoter di servizi telefonici di dubbia moralità, ubriachi molesti e venditori di inguardabili accendini luminosi, ti verrà la miastenia e pure il cimurro (che te lo attaccherà un cocker spaniel offeso dal tuo ingiudicabile comportamento, non prima di averti messo in ridicolo davanti a tutti i tuoi amici se ancora ne avrai), alla fine morirai in maniera veramente stronza e ridicola. Amen.
Ti auguro una felice giornata, mi raccomando manda questo messaggio a 3nta3 tuoi amici così la catena non si interrompe.
Non è uno scherzo, non è una Catena di S. Antonio, è una cosa seria.
Provare per credere.
O se no fa' come ti pare.

lunedì 3 maggio 2010

Manuale di conversazione base in islandese


Ultimamente mi sto interessando parecchio a quel magico posto che è l'Islanda, al suo splendido clima (se sei un pupazzo di neve), alle sue attrazioni (un vulcano attivo ogni 2300 abitanti), alla sua lingua (un alfabeto di 31 lettere, tutte consonanti).
Ho pensato quindi che potrebbe essere utile una piccola raccolta di frasi per il turista in Islanda, se qualcuno parla un poco di islandese gli sarei grato volesse darmi una mano a tradurle.

IN ALBERGO
C'è qualcuno qui che parla una lingua diversa dall'islandese?
C'è un vulcano nella mia camera!
Nella mia camera manca il vulcano!

AL RISTORANTE
Penso che prenderò l'aringa sotto sale.
Potrei avere altro sale sulla mia aringa?
Non sarebbe possibile avere un cameriere che parla inglese?
No grazie, non serve altro ghiaccio.

GIRI TURISTICI
Oh che meraviglioso vulcano!
A che ora erutta il vulcano?
Cosa succede se faccio pipì nel cratere del vulcano?
Ops...
Qualcuno parla la mia lingua?

lunedì 12 aprile 2010

Belle lettere & formaggio coi buchi


Una cosa che in letteratura è sempre stata molto trascurata è il formaggio.
Conosco opere letterarie (e pure cinematografiche) che parlano di vino, di cioccolato, di "tortillas", addirittura qualcuno, mi pare Quasimodo, ha scritto una "Ode alla cipolla", ma nessuna che abbia come protagonista il buon vecchio puzzolente formaggio.
Quindi perché non rimboccarsi le maniche e pensarla noi una qualche storia? Una storia piena di suspense e e formaggio.
Un giallo.
Emmental, per essere precisi.
Qualche idea?

venerdì 2 aprile 2010

C'è posta per me...


Mi piace ricevere posta, quando trovo una busta indirizzata a me mi sento un po' come un bambino la mattina di Natale. Questo mi capita anche con le bollette, il che a volte mi fa riflettere su una mia eventuale tendenza al masochismo, ma non era il caso di questa mattina.
Apro la porta e cosa trovo poggiata sul mio zerbino? Una simpatica missiva del Capogruppo di Minoranza in Consiglio Comunale, il signor Mario Pistone.
Una premessa: dal punto di vista politico, rispetto a come sembra stia andando nel resto dello Stivale, Mallare è il villaggio di Asterix e Obelix: il Sindaco viene dal vecchio PCI e la sua lista civica ha la maggioranza da tempi immemorabili, periodicamente qualcuno cerca di prenderne il posto ma questi tentativi si risolvono sempre con riconferme elettorali dell'attuale maggioranza. In occasione delle ultime elezioni, gli "uomini nuovi" che hanno proposto un'alternativa ad una Giunta (che peraltro a me va benissimo così com'è) sono stati un'altra lista civica, ma appoggiata dall'allora candidato e poi Presidente della Provincia Angelo Vaccarezza (PDL), capitanati da un ex-socialista già conosciuto in ambito politico (il signor Mario Pistone, appunto).
Nessuno dovrebbe quindi stupirsi se in occasione delle ultime elezioni comunali il mio appoggio è andato alla lista della precedente ed attuale maggioranza. A volte anche un fetente comunista come me ha delle piccole soddisfazioni in ambito politico.
Quindi stamattina, uscendo di casa, prendo in mano la gradita missiva e noto con piacere una nuova iniziativa della Minoranza: hanno stampato dei simpatici adesivi con su il logo del loro Gruppo (che mostra un albero di mele, simbolo del Comune di Mallare, con sullo sfondo una collina e il mare con due barchette: ma da quando a Mallare c'è il mare?) e la dicitura "Il Capogruppo Mario Pistone" con tanto di indirizzo a cui eventualmente contattarlo. Sorrido e penso era ora, finalmente qualcuno che fa qualcosa di utile per il paesello.
Apro la busta, che essendo stata depositata davanti alla porta di tutti i cittadini mallaresi (o almeno così mi auguro per loro, e questo a volte mi fa riflettere su una mia eventuale tendenza al sadismo) non ha indicato il destinatario, e ci trovo una curiosa "Lettera aperta ai Cittadini Mallaresi".
Lettera che ho già letto sul blog del Gruppo stesso, ma siccome da quando sono passate le elezioni il loro blog lo leggiamo praticamente solo io e l'amministratore immagino che abbiano pensato che era un po' poca come visibilità per una "Lettera aperta".
Tale lettera è la risposta alla risposta ad una precedente lettera aperta (ma sarebbe forse meglio dire "Inutile libretto") che il Gruppo inviò qualche tempo fa a tutti i cittadini mallaresi per ricordargli che, nonostante abbiano perso le elezioni, loro ci sono e stanno facendo un sacco di cose nell'interesse del paesello. Come per esempio produrre quintali di interpellanze al Comune, tanto che in poco più di sei mesi già riempiono un intero raccoglitore ad anelli (più o meno quello che occupano TUTTE le delibere del Consiglio Comunale di un intero anno, comprensive dei verbali e di tutti gli allegati). Interpellanze su temi di scottante attualità (quali, a puro titolo di esempio, la "Richiesta copia informe regolamento Motocross lungo le aree boschive del Comune di Mallare" oppure "Richiesta copia informe del regolamento dei servizi di Cremazione ed Inumazioni") che ovviamente necessitano a loro volta di una risposta scritta.
Quintali di carta.
Poveri alberi.
Preferisco quando il Gruppo di Minoranza stampa simpatiche etichette con su il logo ed il recapito del Capogruppo, se non altro lo fanno a spese loro e non del Comune stesso.
Un'altra cosa che il Gruppo di minoranza ha fatto da quando si è insediato in Consiglio Comunale: ha votato CONTRO all'approvazione delle linee di indirizzo per la costituzione dell'ATO della provincia di Savona. Il che non è una grossa novità, temuto conto che hanno votato CONTRO in quasi tutte le votazioni. Perché sono minoranza. Perché vogliono essere coinvolti di più, avere più potere decisionale per quanto riguarda i documenti preparati dalla Giunta. Ma se contassero di più, diciamo tanto quanto gli altri, non sarebbero minoranza. E allora qualcuno mi spiega cosa avremmo votato a fare?
La questione dell'ATO, mi rendo conto, necessita di una spiegazione perché non è molto chiara. Proverò a raccontare che cosa ci ho capito io, e non è detto che abbia capito tutto, anzi probabilmente mi sono perso qualche passaggio, ma non posso mica pretendere di essere perfetto.
Allora, lo Stato approva qualche tempo fa una legge che prevede che gli acquedotti, le fognature e la gestione dei rifiuti debbano passare dai Comuni (che li avevano gestiti fino a quel momento) ad una serie di Consorzi, suddivisi in zone geografiche, a partecipazione mista pubblica e privata. Questi Consorzi sarebbero i famosi ATO.
Lo Stato demanda la creazione e la regolamentazione degli ATO alle Regioni, queste a loro volta scaricano la patata bollente alle Provincie. Le Provincie a loro volta ai Comuni. Una cosa importante da sapere è che tale adesione è, per i Comuni, OBBLIGATORIA.
E' una cosa strana, che si debba votare in un Consiglio Comunale una cosa che è comunque obbligatorio approvare, in Europa una cosa del genere è prevista solo dalla legislazione italiana, ma non è la cosa più strana che accade in Italia.
Che cosa succede se un Comune non approvasse una cosa che è obbligatorio approvare? Semplicemente l'organo immediatamente superiore, in questo caso la Provincia, manda un Commissario che la approva al posto del Consiglio Comunale. E successivamente invia la fattura al Comune per farsi pagare il lavoro del Commissario.
E son soldi, e non pochi.
Il Consiglio Comunale di Mallare, negli anni passati, ha già votato DUE VOLTE contro l'ATO.
Per due volte è arrivato il Commissario, ha approvato e se n'è andato lasciando da pagare.
Quello che è successo il 30 ottobre scorso in Consiglio Comunale è stato semplicemente questo: la Maggioranza si è fatta furba: perché bocciare una cosa che è OBBLIGATORIO approvare, se tanto poi viene approvata lo stesso con in più il costo del Commissario?
Perché non provare altre strade per impedire 'sta cazzo di privatizzazione dell'acquedotto?
Infatti nel Consiglio Comunale seguente è stata votata una modifica allo Statuto Comunale, questa modifica prevede che l'acqua dell'acquedotto venga considerata bene indispensabile e quindi non possa essere oggetto di lucro.
Questo per evitare che l'acquedotto comunale possa un domani essere dato in gestione a privati che, in quanto privati, lo gestirebbero con lo scopo di farci soldi.
E cosa ha votato il Gruppo di Minoranza in occasione di questo Consiglio Comunale? Provate un po' a indovinare?
Esatto, ha votato CONTRO.
Oggi pomeriggio c'è stato un altro Consiglio Comunale nel quale penso abbiano discusso anche di questo, non so come siano andate le cose perché ero a lavoro, ma penso che presto qualcuno mi informerà a riguardo.
Una mattina aprirò trepidante la mia porta, sentendomi un po' come un bimbo la mattina di Natale, e troverò una gradevole missiva da parte del Gruppo di Minoranza, che mi spiegherà per filo e per segno che Loro sono interessati esclusivamente al bene del Paesello e che stanno facendo un sacco di cose utili.
Tipo presentare curiose interpellanze.
Tipo stampare simpatici adesivi da mettere sulle buste.
Tipo votare CONTRO anche quando il buon senso direbbe di votare PRO.
Posso dormire sonni tranquilli, c'è chi veglia su di me e sul paesello. E che me lo ricorda tutte le volte che può, casomai fossi distratto.

mercoledì 31 marzo 2010

L'ultimo allievo


L'anziano Maestro che vive sul monte sta per morire. Per anni hai aspettato, nel piccolo villaggio alle pendici della montagna, che ti notasse tra tutti gli altri aspiranti allievi e ti ammettesse ai suoi insegnamenti. Ora è troppo vecchio, tramite un messaggero ti ha fatto sapere che ha deciso di scegliere un ultimo allievo per un compito particolare: non appena il nuovo allievo arriverà al suo cospetto Egli gli ordinerà di ucciderlo, per risparmiargli le sofferenze dell'agonia. Una volta che il nuovo allievo l'avrà ucciso dovrà uccidersi a sua volta, perché sarebbe altamente disonorevole per lui aver assassinato il proprio Maestro, ma nel caso si rifiutasse di obbedirgli dovrebbe suicidarsi ugualmente, essendo altrettanto grave la disobbedienza.
Domattina il Maestro comunicherà la sua decisione, e tu temi che questa volta - proprio adesso, dopo averlo atteso per una vita intera - il Maestro sceglierà proprio te. Come salvarti da questa terribile situazione? Non ti rimane che una soluzione: salire sulla montagna stanotte stessa e sfidare a duello il Maestro: probabilmente finirai per essere battuto ed ucciso, ma hai sempre la remota possibilità di batterlo e diventare a tua volta Maestro. E poter vivere ancora, fino alla vecchiaia, fino a che non sia il tuo turno di accettare un nuovo allievo - l'ultimo - per ucciderti e risparmiarti l'agonia e la sofferenza della vecchiaia.
Ma il Maestro è veramente molto vecchio, e se da una parte questo ti da delle possibilità riguardo all'esito della sfida ti viene anche da pensare che forse non è la prima volta che un messaggero ha comunicato a qualcuno che il Maestro ha deciso di ammettere un ultimo allievo per togliergli la vita.
Non c'è via d'uscita, la notte trascorre lenta ma inesorabile, prima della prima luce del nuovo sole dovrai aver deciso come preferisci morire: se per mano tua o del Maestro o di un allievo o di un aspirante tale che non vuole diventarlo.
C'è un'altra possibilità: potresti fuggire, ma hai come l'impressione - anzi la certezza - che il messaggero ti troverebbe ovunque tu possa andare.
Scrivo queste righe solo perché possiate farvi un'idea di quali sogni debba affrontare certe mattine, quando mi sveglio di soprassalto sentendo che bussano alla mia porta.

venerdì 26 marzo 2010

M.A.F.I.A.

Woody Allen, da "Saperla Lunga" (ed. Bompiani, 1973): "Non è un segreto che in America la criminalità organizzata incamera ogni anno più di quaranta miliardi di dollari. Si tratta di una cifra succosa, specialmente se si considera che la Mafia spende molto poco per la cancelleria. Fonti autorevoli informano che l'anno passato Cosa Nostra non ha stanziato più di seimila dollari per la carta intestata e anche meno per le graffette metalliche".

Ma cos'è la Mafia? E' possibile darne una definizione"descrittiva"?
Proviamo con M.A.F.I.A.: Movimento Autonomo Finanziamento Ignobili Assassini.
E adesso la spiegazione parola per parola.
MOVIMENTO: un insieme di persone, quindi una o più, che hanno comportamenti che "vanno nella stessa direzione", quindi simili tra loro e finalizzati allo stesso scopo.
AUTONOMO: tali comportamenti tendono a non lasciarsi influenzare dai comportamenti delle altre persone che al "Movimento" non appartengono (salvo quando queste influenze risultano positive per il raggiungimento dello scopo prefissato).
FINANZIAMENTO: eccolo, lo scopo prefissato. I soldi. Effettivamente non fa una piega pensare che nella società contemporanea chi ha i soldi (tanti soldi) ha o può avere praticamente tutto quello che vuole. Certo, magari i soldi non fanno la felicità, ma "guidare una Ferrari ai duecento all'ora diretti ad un party a Montecalrlo mentre una bionda pettoruta ci trastulla le parti intime con la bocca" ci si avvicina maledettamente.
IGNOBILI: nel senso di "non nobili", "che non rispettano le regole". Pensandoci bene, la M.A.F.I.A. è una specialista nel Pensiero Laterale. Cosa voglio? Tanti soldi. Come posso fare ad averli? Potrei lavorare tanto e quindi guadagnare tanto, ma questo è faticoso e richiede un sacco di tempo. Ecco che ci viene in aiuto il Pensiero Laterale: altre persone (imprenditori, Stato, poveri cristi qualsiasi) hanno dei soldi. Tanti tanti soldi. Li prendo da loro (estorsione) oppure pago qualcuno perché li dia a me (corruzione), oppure ancora me li faccio dare in cambio di cose che sarebbe illegale e/o immorale vendere (tipo le persone, sia nell'accezione del traffico di organi sia in quella del traffico di schiavi per quel che riguarda il lavoro o la prostituzione).
Qualcuno potrebbe dire: ma è illegale! Il perfetto Mafioso a questo punto fa un sorrisino e dice "certo che è illegale, cioè contro le leggi, contro le regole, è proprio questo il punto forte del Pensiero Laterale: cambiare le regole, magari ignorarle del tutto, questo che mi permette di avere questa Ferrari e la mia riserva di fighette bagnate mentre tu ti spacchi la schiena a lavorare (se hai la fortuna di avercelo, un lavoro)".
ASSASSINI: perché quando tralasci di rispettare le regole di un gioco sei un baro (immaginiamo un giocatore di poker che per non perdere la partita tira fuori un asso da una tasca segreta nella manica), ma tralasciare le regole per quanto riguarda la vita con le altre persone le conseguenze sono terribili (immaginiamo lo stesso giocatore di prima, che per non perdere la partita spara al suo avversario e poi gli prende i soldi).
In poche parole possiamo quindi definire M.A.F.I.A. un gruppo di persone che fanno il cazzo che gli pare pur di fare soldi, sbattendosene l'anima delle leggi e delle regole e pure delle altre persone.
E' un atteggiamento più diffuso di quanto a prima vista possa sembrare? Mi piacerebbe poter dire di no, ma l'impressione che ricevo da questo mondo è parecchio diversa.

Che fare quindi? Forse l'unico modo per uscirne, se non vincenti almeno puliti, è quello che consigliava Kurt Vonnegut ad un suo ammiratore che gli aveva chiesto una "dritta": "Benvenuto sulla terra, giovanotto. Qui fa un caldo boia d'estate e un freddo cane d'inverno. E' un pianeta rotondo, umido e affollato. Bene che vada, Joe, tu hai un centinaio di anni da vivere da queste parti. E di regola io ne conosco una sola: Cazzo, Joe, bisogna essere buoni!"

mercoledì 24 marzo 2010

Oggi ho parlato con Dio


Stamattina ho parlato con Dio. Quello originale, di cui dice la Bibbia, il Creatore del cielo e della terra. La cosa davvero strana è che non assomiglia proprio per niente a Morgan Freeman, avrei detto il contrario.
E dimostra molti meno anni di quelli che ha, considerato che esiste da un tempo infinito, deve essere per via della cravatta a motivi colorati.
Il succo del dialogo, avuto fumando una sigaretta assieme mentre aspettava l'autobus, è stato che Si trova abbastanza in imbarazzo ad essere rappresentato qui sulla Terra da gente che con la scusa della religione fa propaganda politica, o che chiede di perdonare i preti pedofili per paura che si scateni una caccia alle streghe (ed erano proprio gli stessi che l'hanno inventata, qualche secolo fa, la caccia alle streghe) citando la parabola della donna adultera ("Adultera, cioè che ha tradito il marito, mica che ha molestato un bambino. La capiscono la differenza quelli là? Lo sapevo io che era un errore l'obbligo del celibato...").
Voleva anche farmi i complimenti per l'inserimento di una mia poesia in un'antologia ("La Tempesta", del gruppo Poesiaèrivoluzione, non so come facesse a saperlo visto che le mie copie mi sono arrivate giusto ieri, ma in fondo Lui è onniscente, se qualcuno ne volesse acquistare una copia non ha che da dirmelo).
Avrei potuto chiederGli un sacco di cose, cose che mi sono venute in mente dopo (tipo il perché della sofferenza o se la squadra di calcio di Mallare riuscirà alla fine del campionato a salvarsi dalla retrocessione in terza categoria) ma lì per lì mi sono limitato a domandarGli dove ha comprato la cravatta: Lui si è limitato a farmi un sorrisetto ineffabile come a dire "ci sono cose che non puoi sapere" prima di gettare la sigaretta e salire sul Suo autobus.
Un tipo alla mano, simpatico, e comunque alto è alto, ma pensavo molto di più.

lunedì 22 marzo 2010

Un'altra volta è primavera

E alla fine, grazie all'impegno congiunto del Presidente del Consiglio e della squadra di Governo tutta, anche quest'anno è primavera. Un ringraziamento particolare per questo importante risultato va al Ministro per le quattro stagioni, Antonio Vivaldi, ma soprattutto a coloro che (nonostante il clima, metereologico ma non solo) ancora nella primavera ci credono.
Potrebbe essere banale quel che dico (e probabilmente lo è) ma ci voleva proprio una boccata d'ossigeno. Anche se solo simbolica, liturgica, legata ad una data (il 21 di marzo) che ha un che di astronomico ed un che di astrologico.
Ieri è stata la Giornata Mondiale della Poesia, ricorrenza ancor più arbitraria rispetto all'inizio della bella stagione, la Poetry Night al Raindogs è andata bene, un sacco di persone mi hanno fatto i complimenti per la raccoltina di poesia, sono innamorato (fortunatamente in maniera ricambiata), è passata l'influenza. Eppure ho come l'impressione che qualcosa non vada, la sensazione di aver dimenticato qualcosa d'importante, di fondamentale, come quando si esce di casa e si sa che si è scordato qualcosa ma proprio non viene in mente cos'è.
Aspetto di scoprirlo, intanto faccio un po' di ordine tra i vestiti e magari leggiucchio un po' del nuovo libro di Carlo Molinaro, "Una città", che ho preso ierisera e che mi sono fatto pure autografare (e dove oltretutto compaio in: "Ho sognato Mac che guidava un treno a vapore" e no Carlo, non mi dispiace affatto se mi hai fatto macchinista).

mercoledì 17 marzo 2010

Raindogs Poetry Night


Un sacco di cose simpatiche stanno succedendo ultimamente.
A parte l'influenza, questo mal di testa che mi fa venir voglia di aprirmi il cranio in due e tutto quello che appare sui giornali.
Che non sono cose simpatiche, affatto.
Oltretutto questa influenza, oltre agli altri piacevoli sintomi, mi sta pure creando manie paranoiche (ma forse non è l'influenza, potrebbe essere qualcosa disciolto nell'acqua da una razza aliena che vuole controllare la Terra).
Quindi, date queste premesse, immaginate come mi sono sentito dopo che ho scoperto, spulciando sul contatore di accessi, che proprio quest'oggi questo blog è stato visitato da un computer del Ministero di Giustizia... (che ad Alfano piacciano le mie poesie? E Brunetta cosa direbbe se scoprisse che un ministro passa le sue ore in ufficio a curiosare sul mio blog?).
Comunque domenica prossima, 21 marzo, ci aspetta l'appuntamento primaverile con la Raindogs Poetry Night, ribattezzata per l'occasione "Rainbow Spring Poetry Night".
L'appuntamento è come al solito al Raindogs, in via Chiodo 20 a Savona (zona porto).
Tra i partecipanti a questa edizione potremo contare su Chiara Borghi, Lamberto Garzia, Mario Farella, Carlo Molinaro, Cesare Oddera, Mirko Servetti, Andrea Ralli, La Verde Atomica, Francesco Vico (che sarei io, non un omonimo).
Quindi mi raccomando, domenica sera non prendete impegni e ci vediamo al Raindogs dalle 21:30, tutti quanti, alieni e ministri e reduci da influenza inclusi.

venerdì 5 marzo 2010

Natale, Alessio, i pupazzetti & altre storie

E' on-line, scaricabile gratuitamente dal sito www.ebookitaliani.it, una mia piccola raccoltina di poesie: "Natale, Alessio, i pupazzetti & altre storie".
La raccolta è composta da 19 brani di tema vario, accomunati comunque dal fatto che ognuno di essi è una piccola storia, o un frammento di essa, o un breve "naneddoto" (aneddoto mignon).
In attesa di ricevere commenti (sperando positivi, ma non è detto) a riguardo, vi invito a scaricarvela al link che trovate di fianco.
E magari anche a farle un pochino di pubblicità, che non fa mai male.

sabato 30 gennaio 2010

Un aggiornamento sulla situazione, un proverbio e una poesia

Eccomi qui, è un sacco di tempo che non aggiorno questo blog.
Nel frattempo le cose vanno avanti, più o meno bene, non è che mi lamento (come cantavano i Giganti: "non è per i soldi che io mi lamento" etc.), ma le cose potrebbero andare avantiobiettivamente meglio di così.
Di cose buone ce ne sono, ce ne sono sempre, ad es. mi hanno pubblicato altre due poesie su un sito che credevo chiuso (le trovi a lato, nelle "pubblicazioni sul web"), ho tre mie poesie in tre diverse antologie poetiche, abbiamo girato la puntata pilota di una trasmissione televisiva che ho contribuito a scrivere, ho conosciuto persone che definire "interessanti" è poco.
Eppure c'è sempre quell'inquietudine di fondo, come una spina piantata da qualche parte ma che non è una spina, è un dolore diffuso. Un qualcosa che non va.
Un'amica è una ferma sostenitrice del proverbio "La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha". Io non la chiamerei "felicità", la chiamerei "accontentarsi".
Oppure "stronzata", a seconda dell'umore.
Non posso starmene di quel che ho, di quel che c'è, non avrei motivo per alzarmi la mattina seguente. Quello che mi serve è qualcosa da cercare, da inseguire, o almeno da sentirne la mancanza.
Magari la strada che ho preso non è quella migliore per essere felice, ma di sicuro è l'unica che mi fa pensare che un qualche senso in tutto questo, anche se magari non riuscirò mai a trovarcelo, deve esserci per forza.
E questo mi basta.
Anzi no.

Insolvenza

Il nostro amore è una fattura mai pagata.
E quando quelli sono venuti
vestiti di notte a confiscarci il cuore,
nella nostra casa
mi ci han trovato da solo.
Si son presi quel che han potuto,
quel che han trovato: qualche foto
un paio di dischi talmente graffiati che ormai non si sentono più
un tuo disegno e quel pugno d'amor proprio
che ancora tenevo in fondo a un cassetto
nel caso potesse servire. Lo sai
che non riesco a buttare mai niente.
E non te ne voglio
se mi hai lasciato
in mano a questa gente col sorriso tutto serio
che contabilizza il peso di un bacio.
Anche se hanno buttato all'aria tutti i ricordi
cercando una traccia di te negli armadi
un tuo capello su una mia giacca
o un filo d'affetto sul comodino.
Quello che conta
è che almeno tu ne sei uscita pulita.