mercoledì 24 marzo 2010

Oggi ho parlato con Dio


Stamattina ho parlato con Dio. Quello originale, di cui dice la Bibbia, il Creatore del cielo e della terra. La cosa davvero strana è che non assomiglia proprio per niente a Morgan Freeman, avrei detto il contrario.
E dimostra molti meno anni di quelli che ha, considerato che esiste da un tempo infinito, deve essere per via della cravatta a motivi colorati.
Il succo del dialogo, avuto fumando una sigaretta assieme mentre aspettava l'autobus, è stato che Si trova abbastanza in imbarazzo ad essere rappresentato qui sulla Terra da gente che con la scusa della religione fa propaganda politica, o che chiede di perdonare i preti pedofili per paura che si scateni una caccia alle streghe (ed erano proprio gli stessi che l'hanno inventata, qualche secolo fa, la caccia alle streghe) citando la parabola della donna adultera ("Adultera, cioè che ha tradito il marito, mica che ha molestato un bambino. La capiscono la differenza quelli là? Lo sapevo io che era un errore l'obbligo del celibato...").
Voleva anche farmi i complimenti per l'inserimento di una mia poesia in un'antologia ("La Tempesta", del gruppo Poesiaèrivoluzione, non so come facesse a saperlo visto che le mie copie mi sono arrivate giusto ieri, ma in fondo Lui è onniscente, se qualcuno ne volesse acquistare una copia non ha che da dirmelo).
Avrei potuto chiederGli un sacco di cose, cose che mi sono venute in mente dopo (tipo il perché della sofferenza o se la squadra di calcio di Mallare riuscirà alla fine del campionato a salvarsi dalla retrocessione in terza categoria) ma lì per lì mi sono limitato a domandarGli dove ha comprato la cravatta: Lui si è limitato a farmi un sorrisetto ineffabile come a dire "ci sono cose che non puoi sapere" prima di gettare la sigaretta e salire sul Suo autobus.
Un tipo alla mano, simpatico, e comunque alto è alto, ma pensavo molto di più.

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