venerdì 24 aprile 2009

25 aprile: Resistenza

Questo non vuole essere un intervento politico.

Il che mi crea un sacco di problemi, tenuto conto del fatto che tutto è politica.

Mi spiego: non c'è azione o gesto, ad esclusione di quelli dettati dal puro spirito di sopravvivenza, che non siano gesti o azioni politiche.

E' proprio questo che ci rende esseri umani, che ci differenzia dagli animali: il fare "anche" cose che non servono alla pura sopravvivenza (nutrirsi, riprodursi, sfuggire ai pericoli etc.). Siamo esseri umani: proviamo emozioni, facciamo l'amore, passiamo un sacco di tempo a pensare a cose che non sono per nulla collegate al puro e semplice essere vivi. E' per questo che alle volte pensiamo che gli animali se la passino molto meglio di noi, non avendo pensieri.

Il semplice fatto di "avere dei pensieri" ci rende umani, ci differenzia dal cane, dal gatto, dal cinghiale o dal colibrì.

Tutto questo è Politica. Quindi giocoforza, anche se questo non voleva essere un intervento politico, lo è.

Lo è perché sono un essere umano pure io, e provo emozioni e faccio l'amore (quando capita) e passo un sacco di tempo a fare cose che nulla hanno a che vedere con la mia pura e semplice sopravvivenza.

I festeggiamenti del 25 aprile riguardano un momento storico ben preciso, il momento in cui lo scontro tra alcuni esseri umani (che volevano essere esseri umani) ed altri esseri umani (che volevano che i primi non avessero più "pensieri", quindi non fossero più esseri umani: questa per me è l'essenza del Fascismo, e di ogni fascismo) si è risolto con una vittoria dei primi.

Questo per quanto riguarda la Storia.

Ma la Storia, anche quella maiuscola, non funziona a compartimenti stagni. Non finisce, non è mai "una cosa passata".

Nessuno, nel 1492, è andato casa per casa a dire che era finito il Medioevo ed era iniziata l'Età Moderna.

La Storia è fluida.

La battaglia di alcuni esseri umani che vogliono essere esseri umani contro altri esseri umani che li vorrebbero animali non finisce con un armistizio, con un trattato, con una data su un libro.

E' una battaglia che portiamo avanti giorno per giorno, gesto per gesto, azione per azione, una battaglia che in quanto esseri umani siamo chiamati a fare.

C'è ancora chi pretende di renderci non più esseri umani ma bestie, interessate solo alla mera sopravvivenza.

Chi ci vuole ingabbiati, ognuno davanti al proprio trespolo dove ci viene servito ogni ben di dio, ma pur sempre animali all'ingrasso (e nell'eventualità da destinarsi al macello).

Può essere utile fare degli esempi? La società dei consumi, che dietro ad un'illusoria possibilità di scelta nasconde l'impossibilità di non scegliere; l'"infinitamente medio" che ci viene spacciato per "normale" al solo scopo di ammaestrarci ad essere riproduzione di stereotipi e quindi più facilmente burattinabili; l'illusione di poter contare qualcosa solo se coerenti con una serie di valori di dubbia provenienza (i N.A.S. dovrebbero indagare riguardo a questa provenienza...).

Il fascismo non è finito, nel senso che c'è ancora gente che cerca di renderci più simili agli animali solo per sentirsi più simile ad esseri umani.

La lotta contro questo fascismo, che a ben vedere è lo stesso Fascismo storico ma con la camicia di un altro colore, è la Resistenza. Intesa come volontà di restare Esseri Umani.

E' una questione di sopravvivenza.

E' questione di essere Esseri Umani.

Allora sì, questo mio post non è un post politico, perché questa Resistenza ha lo scopo di farci essere ancora Uomini. Di sopravvivere in quanto Esseri Umani.

Adesso sì che ha un senso, il grido che sentirò domani e che voglio sentire ogni giorno della mia vita: Ora e Sempre Resistenza.

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